Quando imparerò?

Santa pazienza!
Lavoro da tempo, e cerco sempre di essere onesta e fare gli interessi di chi mi paga.
Faccio un lavoro che mi piace molto, basato su quello che per molti è un difetto. Stare ore al telefono a far parlare e chiacchierare la gente, e poi concludere ciò per cui vengo pagata. In questo chiacchierare, che per molti è un inutile perdita di tempo, arrivo a sapere cose che possono risultare preziose e importanti per il mio lavoro.
I miei interlocutori diventano "quasi amici" , in questo tipo di rapporto.
C'è sempre chi tenta di fregarmi, e un paio  di volte ci sono "quasi" riusciti, ottenendo solo il fatto che io non tratto più con quei personaggi, e la mia considerazione nei loro confronti è pessima.
Altre volte sento una diffidenza di fondo, forse perchè si tratta di un rapporto che spesso viene sentito su piani differenti. Spesso, in questi casi, alla fine ottengo più rispetto e stima di quanto mi aspetto, perchè la diffidenza è solo uno strumento che pone attenzione alla correttezza degli intenti e del mio agire. Poi capitano le perse VERE, quelle che si sono" fatte da se", quelle che hanno sudato sul serio per avere quello che hanno, magari hanno pure pianto lacrime amare, passato notti in bianco a dormire su giacigli improbabili per trovare la soluzione a problemi grandissimi. Queste sono le persone che mi piacciono - forse- di più, ma che mi fanno imbestialire in modo esponenziale. Sono focosi, brontoloni, diffidenti e sicuramente con ragione, per carità! Ma quando lo diventano con me, io trovo la cosa disdicevole e assolutamente piena di ingratitudine. Lo scazzo di oggi si è risolto con un breve chiarimento, ma resto molto amareggiata.
e mi chiedo quando imparerò a fregarmene, oppure a capire prima come agire....perchè alla mia età, a metà del cammino della mia vita (spero), sarà difficile stravolgere il mio carattere, posso solo smussarlo.
E in fin dei conti, il mio "pessimo" carattere mi ha portato grandi soddisfazioni e me ne porterà ancora tante...anche se a causa di questi eventi, resta in sottofondo l'incertezza che quello che faccio sia la cosa giusta, sia la cosa per cui vengo apprezzata. Questo insinua il dubbio che la gente mi "sopporta" , che alla gente io faccio pena, che alla gente io  non piaccio...e come un tremendo cancro mi rode dentro, mina la mia autostima, mangia le fondamentali basi su cui porre il mio essere in toto, non solo il mio aspetto lavorativo...
E mi resta solo una domanda :
QUANDO IMPARERÒ ?




Non trovo risposte...accidenti a me!
Sorrido in barba a tutto e tutti, entro certi limiti... naturalmente!

Commenti

  1. la stupidità della gente è sempre più alta vedo...vai avanti a testa alta, naturalmente!

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