Ci sto provando, ma non so quanto possa durare

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Ligabue - Metti in circolo il tuo amore Hai cercato di capire E non hai capito ancora Se di capire si finisce mai Hai provato a far capire Con tutta la tua voce Anche solo un pezzo di quello che sei Con la rabbia ci si nasce O ci si diventa E tu che sei un esperto non lo sai Perché quello che ti spacca Ti fa fuori dentro Forse parte proprio da chi sei Metti in circolo il tuo amore Come quando dici: "Perché no?" Metti in circolo il tuo amore Come quando ammetti: "Non lo so" Come quando dici: "Perché no?" Quante vite non capisci E quindi non sopporti Perché ti sembra non capiscan te Quanti generi di pesci E che correnti forti Perché 'sto mare sia come vuoi te Metti in circolo il tuo amore Come fai con una novità Metti in circolo il tuo amore Come quando dici si vedrà Come fai con una novità E ti sei opposto all'onda Ed è lì che hai capito Che più ti opponi e più ti tira giù E ti senti ad una festa Per cui non hai l'invito Per cui gli inviti adesso falli tu Metti in circolo il tuo amore Come quando dici: "Perché no?" Metti in circolo il tuo amore Come quando ammetti: "Non lo so" Come quando dici: "Perché no?"


Sto scrivendo come mi ha insegnato la Coach, la mia psicologa

Sto pensando di chiudere l'ufficio, tanto ci sono chiusa dentro.

Sto pensando di fare una strada che porti in alto, e arrivare come Thelma E Louise

Ci sto pensando sempre più spesso, ma non ho il coraggio per cadere nel vuoto

C'era ancora il papà

Sto pensando a raggruppare tutte le medicine, tutte le scatole, e addormentarmi così. Ma non so se funziona. Questo lo sto pensando da poco

Cosa dire? Ci ho provato. Non è per lui, non mi importa di lui. Viva la sua vita. Non mi importa. La cosa che non so perdonare non sono i suoi tradimenti, quello che non perdono è di avere rovinato tutto.

I miei ragazzi che non mi vogliono vedere o sentire. La cosa meravigliosa che ho ricevuto erano loro. Ma non hanno capito come sono caduta nel baratro.

Chiudo l'ufficio, chiudo a 55 un lavoro in cui ho creduto. Come mi sono fidata di colui che ha tradito, che ha rubato. Un vigliacco che non affronta e non ha mai affrontato le cose da uomo. Che faccia la sua vita ma che sia maledetto per ciò che ha distrutto.

Ho le mie responsabilità, ho creduto che potessimo superare qualsiasi cosa, nonostante i difetti, nonostante le difficoltà. Ho sbagliato molto, accecata e sola nelle paure, aggravando molto la situazione. Lui è semplicemente scappato.

Sono sola ad affrontare l'ennesimo fallimento. Alla mia età cosa posso fare? Come mi invento di nuovo? Cosa faccio? Perdo tutto? Tutto nel senso che non avrà mai fine? Non ho niente, ho solo debiti. Ho solo la mia azienda che è sul lastrico. Non ho la mia famiglia, bella, magnifica, viva, vivace. Quella di origine non la sento vicina da mai. Ci sono stati anni fantastici, nonostante i caratteri spigolosi e l'imprinting di orgoglio ricevuto, con mio fratello. Lui che non ha sbagliato niente: moglie e figli uniti e felici, lavoro super.

Io ho creduto di avere un uomo vicino, con i suoi difetti, che ho imparato a conoscere, che spesso mi facevano incazzare, con qui ho costruito una famiglia, una casa, un'azienda. Le prime due non ci son più. Rimane l'azienda, l'unica che sia solo mia. E mie sono le responsabilità, le scelte, le opportunità perse, i successi, i fallimenti e i debiti immensi.

Se lui aveva me vicino, che ho messo tutto ciò che avevo per uscirne, ora io sono sola.

Non posso dire ai miei figli che sto pensando di farla finita. Che sono a questo punto, che basta quel quid per superare le paure e gettarmi nel vuoto. Non posso farlo. Loro si allontanerebbero di più. Se lo faccio cosa penseranno della loro madre. Non posso dire nulla. Loro hanno visto come ho sofferto, la rabbia con cui ho affrontato tutto. Hanno solo visto il lato buio e non lo hanno accettato.

Hanno la loro vita. Hanno fatto le loro scelte. Hanno la loro vita. Sono belli, sono molto belli, intelligenti, indipendenti. Hanno anche i loro lati negativi e bui. Hanno tanta rabbia, o paura, a vedere la loro madre ferita, spaventata, arrabbiata.

Invidia, forse, la mia. L'ho affrontato questo discorso con la Coach. Ho fatto un grande lavoro su di me. Ieri ho chiamato e scritto. ho perfino mandato a quel paese il direttore della banca: quella banca che mi deve oltre 3000 € e lui ha bloccato i pagamenti ai miei 2 fornitori, a cui dovevo 2300 € in totale

Non c'è supporto per i pezzenti. Non c'è sostegno.

Non finirò sotto i ponti mi è stato detto, sempre con il tono del giudizio e della colpa. Colpa mia se ho scelto un uomo a metà, colpa mia se ho pagato i suoi debiti, colpa mia se lo lasciavo andare al tennis. Com'è possibile essere arrivati a questo punto. Anzi com'è possibile che IO SIA ARRIVATA A QUESTO PUNTO

Sono nata e cresciuta con il senso di colpa: mai abbastanza educata, brava a scuola, mai sufficiente in niente. Ho sentito mia madre dire anche recentemente che non doveva farmi fare 4 figli, che aveva parlato con mio suocero per fargli dire o farlo intervenire. Non ha mia pensato che ho voluto io una famiglia grande, che riempisse i vuoti che ho sempre sentito? Che riempisse di amore quei meandri pieni di rabbia per non essere la figlia perfetta che avrebbe voluto che io fossi.

Chissà se mai leggerai queste parole. Faranno male, lo so. Sei sempre tu il centro del mondo. Sei tu che sai tutto. Le idee altrui sono sbagliate. Ci si vanta del figlio che aiuta in ogni modo, perché ha una famiglia che lo sostiene e perchè può permetterselo. Ma della figlia si dice solo che è maleducata, che ha sbagliato tutto, si sopporta, ma scatena vergogna, rabbia, giudizio. Mai abbastanza, così mi hai fatto sentire. Non voluta, come se il mio arrivo avesse rovinato la tua vita. Così mi fai sentire. Con il tuo atteggiamento egocentrico, presuntuoso, saccente hai allontanato tutti. Hai indurito persino il papà. Che negli ultimi tempi mi ha detto malamente alcune cose, niente di che, per carità. Ma è solo Paolo che conta, da cui accettava le battute, gli scherzi. Io ero sciocca e maleducata. Io che ho ricordi ben precisi di alcune cose che ho vissuto anche in età sufficientemente per ricordare le parole, le espressioni, le situazioni. Ma no! Per te io dico merdate, boiate, cazzate.

Uso le parolacce per darti fastidio. Per protesta. Paolo ha sostegno, io torno a casa da sola. Non posso parlare con i miei figli o con altri di come mi fai sentire. L'ho fatto, e ho peggiorato la situazione. Loro non sopportano i Zomer. Sono lontani perchè non sopportano come "parliamo" rinfacciando, accusando, giudicando. E ci sono pure io in questo elenco

Non lo so quale sia il metodo per crescere persone che non giudicano. Io non sono stata capace, e chi credevo di avere al mio fianco, era peggio di un capriolo impaurito, si nascondeva, si allontanava, entrava nel bosco. Ero io a fare.

Ci penso, ricordo scene e momenti. Non provo nostalgia, o dolore. Sono neutra, ma ricorderò momenti durati 30 anni, sprecati a dire il vero.

Avrei dovuto andarmene appena mi sono accorta che qualcosa non andava. Non sono paranoie, erano avvisaglie, piccole cose che messe insieme erano un messaggio chiarissimo. La prima volta era l'estate del 201. Sì leggete bene DUEMILAUNO. La piccola, ovvero la quarta, quella che mi ha rinnegato per prima e che vive benissimo da quando non mi vede, aveva solo 6 mesi. E suo padre era in crisi. Ho pensato che fosse colpa mia: nervosa e stanca, con 4 bambini, non invogliavo affatto un marito a tornare a casa.

Perlo stesso motivo non sono andata via: avevo 4 bambini e non avevo lavoro per mantenerci. Lui portava a casa pochi stipendi l'anno. Quale aiuto poteva darci, seppur costretto. Poi la buriana passa, ci credo, ci spero. Arriva un periodo sereno. Nel 2005, era il 2 maggio, compivo 36 anni, e una tizia scrive un messaggio inequivocabile. nel giorno del mio compleanno e nel mio primo giorno di lavoro scopro che mi tradisce. Mi assumo le responsabilità: il mio carattere terribile, l'insoddisfazione di non sentirlo più vicino a sostenermi. Il lavoro di fare le pulizie nelle case degli altri e nessuno che mi aiuta nella mia.

Ci riesco, credo. Almeno mi è parso di riuscire a ricucire gli strappi. Come con il kintsugi. Raccogliere i cocci di una porcellana rotta e rimetterli insieme, senza nascondere le crepe, ma evidenziarle con l'oro. Che ingenua!!!

Ho iniziato a lavorare per contribuire nelle spese, per avere qualcosa di MIO oltre al ruolo di madre e di casalinga stressata. Ho trovato un lavoro che mi sono costruita. Ora lo chiamano smart working . Allora non era ancora conosciuto. Riuscivo, con fatica, ma con bei risultati a guadagnare bene, a organizzare le cose e i figli. Certo c'erano delle pecche. Mi sono state rinfacciate, soprattutto dalla piccola: doveva aspettarmi davanti a scuola per un quarto d'ora. Vaglielo a dire che io sono cresciuta andando e tornando da scuola a piedi

Guardando indietro non sono contenta. Ricordo anche i momenti in cui scattavo, esplodevo davanti a marachelle, a furberie, a disobbedienza da parte dei bambini. La vergogna e la delusione che provavo perchè i figli degli altri sono più bravi. Che brutta madre sono stata.

Ora li vedo così autonomi, nonostante aver scelto scuole e averle lasciate prima di finirle. Li vedo intelligenti, che sanno quello che vogliono. Sono brave persone, si prendono le proprie responsabilità. Lavorano e una in particolare, la prima delle ragazze, la seconda dei figli, ha contribuito a aiutare il padre. Gliel'ho chiesto io, aveva un lavoro fisso. A me davano solo uan parte dei soldi che servivano. Lei si è assunta l'onere di fare un mutuo, che rimborsavo ogni mese, e che gli altri 2 contribuivano a pagare. Avrebbe dovuto farlo anche la piccola. Ma diceva di no. Che non voleva, aveva le sue spese. Erano 50€ al mese a testa. Me ne sono assunta gli oneri io.

Io ho pagato il suo avvocato, la sua condizionale, 12 rate del mutuo, alcuni artigiani che erano rimasti indietro. Dico IO perchè ero io che pagavo la mia rata e rimborsavo quella della figlia.

Ho pagato le rate della sua macchina. Ho pagato molte cose. Ho pagato anche con la salute.

Ho sempre pensato che ci si aiuta. Lui aveva bisogno di aiuto, la famiglia aveva bisogno di aiuto. Io solo fatto quello che era giusto e normale. Ho fatto quello che una moglie e una madre avrebbe fatto: ho dato tutto quello che potevo. Non ho pagato le mie tasse. Pensavo agli evasori. Dicevo che avrei pagato appena avrei potuto, con l'aiuto del mezzo uomo che avevo al fianco

Già, non posso e non voglio, non si merita di essere definito da me in altro modo. Un eterno adolescente. E usando questa parola, offendo tutti i giovani

Mi hanno pignorato il conto bancario, mi hanno mandato cartelle su cartelle. Non riesco a pagarle. Ho pagato la SUA casa. Non era nostra, non per la legge. E tutto quello che ho fatto per salvarla è stato inutile.

Appena chiuso questo capitolo, io ero certa che avremmo ricominciato, ci saremmo riavvicinati, avremmo iniziato una fase della vita matura e con pochi problemi.

Sì, è stato così. Lui se ne è andato. ha una compagna nuova. Se ne è andato quando io pensavo di aver superato uno dei problemi più grandi. Ho sofferto. ero piana di rabbia. Ci sono voluti 6 mesi, ma poi ero a posto. Si può lavorare insieme e continuare "da amici". A lui non sono andate giù alcune cose: il suo stipendio, l'attesa del pagamento ( sempre entro il mese di competenza!), la gestione del resto.

Egoista e presuntuoso. E pure ignorante. non si è mai curato di nulla. Con i bambini piccoli, per mangiare, dovevo lavorare io. E lui rientrava tardi, sperando di trovarmi addormentata (???) per non affrontare il discorso stipendio.

La Coach, che è PSICOLOGA e figlia di psicologo, mi ha detto di scrivere, un anno fa, quando abbiamo iniziato il percorso. Grazie a lei, ero tranquilla dopo 6 mesi.

Sto scrivendo da un bel po'. Mi sono calmata, ma sono disperata. Un fornitore, a cui devo 1360 € da giugno mi sta chiamando 3 volte al giorno. Sempre lui ha "comperato" il suo servizio, io non ho controllato. Il costo è aumentato a dismisura, diventando 3 volte tanto, perchè il cretino faceva altri lavori in giro ( in nero, cn i miei materiali e strumenti, ho visto messaggi che lo dimostrano). Ho spiegato al fornitore che sono in difficoltà, che sono sotto pressione, che sono una deficiente. La signora, molto cara, mi ha tranquillizzato, ma giustamente vuole essere pagata

Avrei lavorato tranquillamente, ho fatto delle proposte economiche, disponibile a trattare. Non gli andava mai bene nulla. La figlia che lavorava cn noi, si è licenziata. Era diventata molto brava dopo 5 anni di lavoro.

Aveva frequentato alcuni corsi professionalizzanti, l'ultimo molto costoso. Aveva massima libertà sugli orari, non c'erano problemi di nessun tipo. Ma se ne è andata "a causa mia" ha scritto sui quei maledetti messaggi che purtroppo ho guardato. Lui ha spezzato la vita e io sono la causa di tutto. Ho discusso in maniera terribile accusando i ragazzi di avermi abbandonato, allontanandoli sempre più

Poi lui è diventato sempre più intrattabile, e mangiava pesante, con un alito terribile e un odore corporale e dei vestiti pessimo. Cosa è diventato non ve lo so spiegare.

Ha rubato sempre più lavori che faceva con le cose dell'azienda, a mia insaputa, che gli portavo ancora la massima fiducia. La fiducia totale l'aveva anche sull'acquisti di materiali e attrezzi. Non ho mai dubitato , ai bei tempi scherzavo con lui, chiamando le attrezzature il "suo parco giochi".

Aveva il mezzo di trasporto, il carburante, il telefono, e il pasto pagato in caso di necessità. Dei bei benefit, a discapito dell'azienda.

Ha distrutto il mezzo, il cui motore si è rotto in maniera irreparabile. Anche in questo caso, mi fidavo ciecamente.

Poi si è fatto assumere dalla concorrenza. Bruttissima discussione perché vendicavo la sua responsabilità sulla situazione e pretendevo il suo impegno ad aiutarmi. Purtroppo ho dato uno schiaffo, dopo qualcosa che mi ha detto, che non ricordo .Lui ha perso la testa, e mi ha messo le mani al collo

nonostante la gravità, non avrei mai agito contro di lui. Ma lui è andato al pronto soccorso, alle 18.30, per fare la denuncia per lo schiaffo dato dal datore di lavoro e tra parentesi c'era indicato COMPAGNA

Nemmeno MOGLIE! mi ha definito compagna, dopo 30 anni quattro figli e due nipotini. Quando ci penso, mi fa pena. Cosa sia diventato, lo sa lui e la sua compagna. Mio marito non è MAI stato così. Ha dei pregi e dei difetti, ma mai violento, e ladro.

Ora andremo in tribunale per chiudere 30 anni della nostra vita.

Io sono disperata per i debiti. Vedo i clienti che non pagano. I miei fornitori che devono essere pagati. Il mio progetto di rinascita che deve avere il tempo per crescere. Della pressione della Banca. Dell'assenza di supporto da parte della famiglia, che aggrava il mio senso di disperazione.

Sono fortunata perchè ho delle buone amicizie. La Coach dice che non è fortuna, è che sono simpatica, intelligente, di buona compagnia, e mi faccio voler bene facilmente. Tranne che in famiglia. Che è un classico, dice. Ma nella normalità ha un peso, Nella mia situazione è molto più pesante


Nonostante abbia scritto a lungo, mi sia sfogata, abbia trovato un po' di calma, non ho smesso di pensare che vivere così non vale la pena. Tutti giorni mi capita di pensare che in auto, in qualche modo, possa essere travolta da un TIR in modo da farla finita. Ma poi penso all'autista e non voglio rovinargli al vita.

Ogni giorno penso a un vaso sulla testa che termini questi incubi.

Solo che non ho il coraggio, mi vergono a pensare alle parole dei malevoli, mi ferisce immaginare le cose che verranno dette

So solo che sono una meschina, vigliacca, impaurita, sola, disperata, cornuta, indebitata e di aver inanellato uno sbaglio dietro all'altro. La pallina di neve (che tanto mi piace) è diventata una terribile valanga.

Sono bloccata. Sono certa che trovare un lavoro decente alla mia età sarà molto difficile. Per questo preferisco continuare qui. Ma le cose non sembrano girare verso una rinascita. Tutto sembrerebbe dire che il mio progetto è di nuovo sbagliato


Se qualcuno leggesse queste riflessioni chiedo perdono per la meschinità delle cose che ho descritto. Per gli errori che posso aver fatto.

Se qualcuno avesse qualche idea che permetta di dare una svolta alal situazione e volesse condividerla, mi farebbe piacere. l'importante che non necessiti di soldi.

Ho macchinari in leasing che devono lavorare. Sono fermi. Sto per ripartire a lagnarmi.

Vado a casa. Sono le 18.05

Non ho pranzato





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