NON DIMENTICHIAMO MAI!


non so voi, ma io nel cantarla mi commuovo alle lacrime, come nel vedere film e documentari  oppure nel leggere racconti e libri dove si parla di questo orrore.
SONO SCIOCCATA e DISPERATA nel pensare che vi siano state persone che abbiano ucciso così barbaramente altre persone. Sento un dolore profondo e assolutamente inconsolabile nel sapere che sia accaduto e che non è solo un racconto della fantasia di una mente malata e mi chiedo sempre come possa essere possibile che le persone che si sono ribellate a questo siano pochissime
e vivendo a contatto con persone che parlano il tedesco so per certo che sono miei fratelli, senza alcun dubbio, ma mi chiedo come possa essere vero, ma a volte il loro accento, il loro tono è così terribile che mi vien spontaneo pensare come possa essere possibile che un intero popolo sia stato zitto mentre degli invasati malati procedevano in quell'orrore....
scusate...
so che non si fa di tutta un'erba, un fascio, ma niente fino ad ora mi ha aiutato a capire questa cosa




Nomadi - La canzone del bambino nel vento (Auschwitz) (Live)

LA CANZONE DEL BAMBINO NEL VENTO 


son morto ch'ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e adesso sono nel vento. (x 2)

Ad Auschwitz c'era la neve
il fumo saliva lento
nel freddo giorno d'inverno
e adesso sono nel vento. (x 2)

Ad Auschwitz tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano non riesco ancora
a sorridere qui nel vento. (x 2)

Io chiedo come può l'uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento. (x 2)

E ancora tuona il cannone
e ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento. (x 2)

Io chiedo quando sarà
che l'uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poserà. (x 2)





E POI COME NON RICORDARE PRIMO LEVI  
con il suo SE QUESTO È UN UOMO

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi











Commenti

Posta un commento

Post più popolari