IO, DELIO ROSSI e la SINDROME DI DOWN

DELIO ROSSI

Non so nulla o quasi di calcio, ricordo la notte dell' undici luglio 1982 come una grande, bellissima festa, che mi porto ancora nel cuore. Ma per il resto, a parte qualche gioia per la vincita della squadra del cuore ( più che altro il mio tifo è per amore di mio padre, interista da tutta la vita e per contrasto con mia madre, juventina per scontro) . Non entro in merito quindi nelle partite di calcio, e nemmeno giustifico il comportamento di questo allenatore che ha usato un modo ASSOLUTAMENTE sbagliato per reagire a una provocazione stupida e odiosa. Ma se è vero quello che ho sentito e che in altre occasioni ho sentito sulla bocca stupida di una mia figlia " Sei come un DOWN, sei mongoloide ..." e via dicendo io comprendo perfettamente l'indignazione e il prurito alle mani. Il 23.03.2005 mio zio Marco, 3 anni più vecchio di me, affetto dalla SINDROME D DOWN è morto a causa di un tumore. Ha lasciato un vuoto che porto ancora nel cuore. Non ha avuto una vita facile:  rimasto orfano della mamma ( mia nonna Lidia, che ricordo a malapena) all'età di sei anni è stato logico per il nonno (suo padre) sistemarlo in un istituto e vederlo pochi giorni al mese. Non entrerò in merito se è stato meglio o peggio e se mio nonno avrebbe potuto decidere in modo diverso. Quello che so è che Marco, ( non l'ho mai chiamato  zio), si è fermato ai sei anni, cantava le canzoncine che gli aveva insegnato mia nonna, parlava esattamente come quando aveva sei anni fino all'ultimo dei suoi giorni. Ho sempre pensato che la morte della nonna, si fosse portata via una buona parte della vita di Marco. Era dolcissimo: ricordo le sue carezze sui viseti dei mie figli. Ricordo come mi chiamava : CHICCA. Solo lui e i miei nonni, e ora solo la zia, che lo ha accudito quando tornava a casa dall'istituto, mi hanno chiamato così. Ero la sua nipotina, con cui giocava da bimbo, fino a quando non fu strappato dalla sua casa e rinchiuso in quel bell' istituto dal nome rassicurante (?) : "casa Serena". Ma se qualcuno osa solo pensare a lui come uno in qualche modo "minore" o "diverso" in modo dispregiativo, io provo lo stesso orrore e rabbia di Delio Rossi! E ciò che Delio Rossi ha fatto al suo stupido e ignorante calciatore, potrebbe essere solo una carezza rispetto a ciò che potrei fare io se qualcuno osasse rivolgersi a me con quegli epiteti o solo se sentissi per strada uno stupido ragazzotto usare in modo improprio e offensivo quelle parole che identificano le persone affette da Sindrome di Down. Diventerei cattiva e non potrei controllarmi. Lo giuro! Ripeto non approvo in nessun caso il comportamento di un allenatore che dovrebbe insegnare, oltre alle regole del calcio, anche uno stile di vita "sano" ai suoi calciatori. Ma a quello STUPIDO RAGAZZOTTO IGNORANTE E PRESUNTUOSO una bella ripassata, come può farla un buon padre di famiglia, ci sta più che bene! Un bel RESET, citando la mia saggia amica Loredana. Uno stop a un comportamento ingiusto e incivile.
Scusate-se è necessario-...ma io STO CON DELIO ROSSI!

Commenti

  1. Anch'io sto con Delio Rossi, troppo perbenismo in un mondo in cui l'ipocrisia la fa da padrona
    Un caro saluto

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