MANGIA PREGA AMA - 2° atto

Ieri sera ho rivisto con piacere il film. Ho pensato a quando lessi il libro, seguito da "Giuro che non mi sposo" (sparito... dopo averlo prestato) . Ho iniziato a far ordine in casa, dopo settimane di "oggi lo faccio, forse domani" . Sono sola in casa, con i miei tre gatti. Una non torna a casa da più di 20 giorni. La più bella, forse, mai avuta in casa. Occhi azzurri, come la vera padrona, Martina. Libera e vivace, come lei. Indipendente e sfuggente, come lei. Il marito è a far il maestro di sci. I ragazzi vivono per conto loro. Le loro vite oramai sono solo loro. E io ho modo di stare sola, pensare, fare, pulire, riordinare. Non solo materialmente, ma soprattutto mentalmente, emotivamente. Ieri ho tentato di stuzzicare la memoria. Speravo  di fare pulizia anche lì. Invece ho creato ancor più confusione e le domande che tornano sono sempre le stesse : "cosa è mancato?" - " cosa potevo fare di più o diversamente?" - " Non sono mai abbastanza?"... Poi guardo negli occhi chi dovrebbe rispondere per darmi ancora una volta la stessa risposta, e allora lascio perdere. Mi sono chiesta come la Gilbert, spesso ancor prima di avere letto il suo libro, se il problema sono io, forse , io non sto bene qui. Ma poi, nella mia fragile mente arriva il solito dubbio: " che posso fare?" .  Gli impegni e la parola dati, il cuore che ho messo in ogni cosa mi impediscono di fare diversamente. Ma qui sono felice? La voglia di piangere che mi piglia, che segno è, se non quello che qui c'è qualcosa di irrisolto, di non mio, di soffocante?
Il film mi ha riportato a quando il piacere si scrivere mi dava forti emozioni. Saper di essere letta e commentata mi faceva riconoscere. Ieri sera, accanto a chi russando mi portava ancora più a pensieri negativi, a domandarmi cosa provo ancora per questa vita, guardavo il film, ricordando le battute, i sorrisi, le lacrime della protagonista, che romanzando un po', descrive il suo percorso doloroso per trovare la sensazione di avere un posto, un perchè nel mondo. Resto intontita, dolorante, triste, perchè non so agire. Ho paura. Sono sommersa dai debiti. Incapace di avere un rapporto sano anche con il denaro. Invidiosa di mio fratello, sempre più determinato e quindi "fortunato" di me. la differenza? Lui decide. Io mi assomiglio a chi mi sta accanto, mi annullo. O perlomeno mi sento così.  Le amiche: superando le cose e facendo della propria vita una cosa stupefacente, almeno ai miei occhi. I miei parenti, vicini e lontani. Loro sì, che hanno la casa pagata, ricevono baci e sorrisi e li restituiscono, loro fanno le vacanze insieme. lor ricevono i regali, non li fanno solamente. Non si sentono dire " non ho avuto tempo". Loro sonno vivere, godere, apprezzare cosa stanno vivendo. Non sono proiettati in quel che sarà caricando di aspettative e quindi di delusione le giornate.
Cosa fare nel mio tempo libero? Non scrivo più. Non creo più cose fatte con le mie mani, se non in cucina. Ora siamo rimasti in due, e a parte il classico piatto di pasta e la minestrina serale, cosa mi invoglia fare? E quando tornano a casa i ragazzi, come la sera del 25, sono certa che questo passatempo che tante soddisfazioni mi ha dato, mi piace ancora? o lo trovo faticoso? "Mangia Prega Ama"

  • Mangia: fatto! visto la mia salute e il peso. Ma con tutti i sensi di colpa e lo schifo di chi si rende conto che è sbagliato .
  • Prega: fatto, pure questo! Per disperazione. Per amore, per paura. Chi sostiene che alleggerisce, non ha fatto i conti con la certezza che si è anime perdute, perchè peccatrici peggio e prima di altri.
  • Ama: fatto, credo! mi pare di aver amato, di continuare a farlo. I miei figli. Mio marito. Pure i fiori e i gatti. Il lavoro. quindi... perchè io non mi sento amata?
Quindi la redenzione per me, non c'è ancora. Arriverà, probabilmente al momento opportuno. Come spesso mi sono sentita dire da molti. 
E intanto , oggi sabato, mi devo preparare. Andrò al Recycling, come sempre. A ritirare il pacco in fermo deposito. Andrò a lavorare. E poi forse a fare una camminata. la mia ultima moda. Dopo 15 giorni in Day Hospital. Sì, è vero. il movimento aiuta. Chissà... forse, quando avrò perso qualche kilo, qualcosa nel mio aspetto contribuirà a farmi stare meglio. (ecco ... ancora una volta a pensare che forse, prima o poi, riuscirò a stare meglio, senza apprezzare il momento...) 

In fin dei conti, le dita volano sulla tastiera, quasi come se mai fosse passato l'infinito tra l'ultima vota che ho scritto.
E torna il pensiero " vorrei incontrarti. Guardarti negli occhi. Chiederti se avevi pensato alle conseguenze, ora che hai distrutto ogni cosa, lasciando disperazione e rabbia. Di chi sia stata l'iniziativa, poco importa. Tu avresti potuto far la differenza, hai preferito fare schifo". Come schifo, dolore e rabbia provo da molto, troppo tempo. Hai contribuito a insinuare il dubbio che mai ci sia stata sincerità, ci sia stato rispetto. 
Ma poco importa. 
Ora c'è poco da fare, se non camminare, un passo dopo l'altro. Un giorno a seguire l'altro. La settimana, il mese, l'anno... tra 3 giorni arriverà l'anno nuovo, un nuovo decennio, il Ventennio del 2000. 2020. Venti-venti. Cifra tonda, pari. Bisestile... e mi vien da vomitare...Scusatemi... sono patetica, impaurita, sopraffatta dai ricordi dolorosi, spaventosi. 
Le previsioni danno freddo e NEVE(!) al sud. Qui sole, e un altro Natale senza quella atmosfera magica che cerco da sempre. Quest'anno le decorazioni sono state minime e un po' deludenti in casa mia... 
Non so se pubblicherò questo post, o lo terrò per me. 
Ora vado a fare il mio dovere. 




una trentina in eppan: LEGGERE....: " è toccato a MANGIA PREGA AMA e GIURO CHE NON MI SPOSO di Elisabeth Gilbert. Storia vera dell'autrice, di ricerca di se stessa, di crescita interiore, di scoperta , di amore, di meraviglia divina. Storia di un cammino verso la meta, dove il cammino è la cosa più importante e la meta quasi sconosciuta. Due libri illuminanti, rigeneranti, ricchi di sorrisi e speranza. Sembrano scritti proprio per me!
Ecco quando leggo questo tipo di libri, resto assolutamente intontita e sono convinta che nessun libro potrà mai eguagliare il piacere di lettura che mi hanno donato questi.

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