FAVOLA - Eugenio Finardi

fAVOLA

 Questa favola di ninna nanna la cantammo tutti e sei accompagnati dalla chitarra suonata dal nostro pargolo grande, all'ultimo giorno di scuola materna di Margherita ben sei anni fa! 
La nostra precaria quanto buffa rappresentazione era un segno di riconoscimento e di profonda gratitudine e grande affetto per le insegnanti e le assistenti e il personale di servizio ( la cuoca ... come lei non cucinava nessuno, dicevano i pargoletti ingrati-per me-ma grati a lei!) per i nostri dieci anni insieme a loro. Il piacere di vedere gli occhi lacrimosi di tutte loro commosse per il pensiero "straordinario" davvero ( gli altri erano tutti bei regali, ma questo quadretto di allegra famiglia si ricorderà a lungo- mi dicevano e mi ripetono tutt'ora) mi accompagna tutt'oggi e quando le vedo le mie amiche maestre, gli abbracci non mancano mai!
Ci siamo salutati con una ninna nanna come nessun'altra ninna nanna, quasi che poi ci addormentassimo tutti e il giorno successivo ci si vedesse come sempre....i ricordi sono un toccasana per l'anima!


Mia Dolcissima Piccola Fragola
Che mi chiedi di raccontarti una favola
Vorrei inventartene una che
Sia una storia che parli di te
Senza lupi che vivon nei boschi
Sono cose che tu non conosci
Perché Maghi e Fatine dai capelli blu
E Draghi e Castelli non e esistono più

Nel tuo mondo c'é gia la magia
I grandi la chiamano tecnologia
E la polvere delle streghe che ti renderà pazza
La vendono ormai in ogni piazza
Non ti serve Peter Pan che ti insegnerà
A volare nel cielo di questa città
Ma tutto questo tu lo sai già
Sa volare persino papà

I lupi non fan più paura a nessuno
Ce ne son così pochi e vivon tanto lontano
E il Principe Azzurro lo puoi anche sposare
Ma ha venduto il castello e fa l'ingegnere
Mia dolcissima piccola fragola
Vorrei raccontarti una favola
Ma la storia l'ho dimenticata
E tu ti sei già addormentata

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