sola in casa
Ecco! ORA SONO SOLA IN CASA!Questa condizione si verifica il più delle volte quando i ragazzi sono a scuola, ma oggi , un lunedì di metà agosto, la scuola non c'è.
Per una serie di motivi tutti e quattro i miei figlioli sono via. Chi per qualche giorno, chi per qualche ora.
Questi momenti sono assolutamente godibili e rigeneranti per me.
E oggi ho sentito di venire inondata dalla calma, appena la porta si è chiusa dietro l'ultimo che è uscito.
Inondata da una doccia di luce e oro, di ossigeno puro.
Subito mi sento stupida e idiota visto che ho una moltitudine di figli, ma al tempo stesso, so che capita perchè siamo stretti, in poco spazio fisico e anche mentale.
Questa sensazione di pace, la percepisco perchè ho bisogno della mia dimensione, come il neonato ha bisogno del colostro materno per diventare forte e combattere ogni avversità. E quando sono sola in casa, da quando i ragazzi sono cresciuti un pochino, la vedo, la assaporo, la gusto questa MIA DIMENSIONE, che come un'onda del mare va e viene pulendo la spiaggia, lasciando quella schiuma e piccoli tesori , a testimonianza della sua presenza, della sua essenza.
Ho scelto e accettato, anche se non potevo conoscere ESATTAMENTE fino in fondo cosa significasse, di essere madre e moglie, ma in fondo a me stessa, nel profondo, io ho sempre avuto grandi esigenze di realizzazione come donna, forse anche troppo pretenziose, a pensarci bene.
Appena sono sola con me stessa, posso OSARE di far affiorare le mie mille attitudini e far uscire me stessa, togliermi di dosso le vesti di madre e di moglie.
Io sono assolutamente imperfetta e incostante, ma ho un'energia tale da buttar fuori che a tenerla dentro corro il rischio di far danni catastrofici.
Mi par di poter scalare le montagne , di ribaltare la casa, di fare ognuna delle mille cose che mi passano per la testa.
In effetti nel tempo che sono sola , al massimo telefono ad un'amica( l'ho appena fatto) oppure passo l'aspirapolvere. Mi concedo il divano, che per questo momento è TUTTO MIO!
Leggo, scrivo, faccio a maglia, disegno, riordino il cassetto, la scrivania, immagino , progetto la MIA CASA, chatto con qualche amico lontano...
Insomma, non è che posso fare il giro del mondo e essere a casa per cena, no?
Ma questo paio di ore tutte mie...che goduria.
Specialmente in un giorno dove le mie aspettative sono state una attimo spiazzate dagli eventi e dal fatto che siamo troppo vicino a ferragosto per lavorare sul serio.
IL mio lavoro mi piace tantissimo, magari l'ho già detto.
Mi dona tante soddisfazioni, lasciandomi molto tempo libero così da poter gestire la mia famiglia ingombrante e tutti gli altri impegni, persino qualcuna delle mie mille attitudini.
Questa dimensione è certamente quella dove mi realizzo economicamente, quanto meno.
Dalla quale vien fuori tutto il resto.
Quando sono sola in casa, posso anche riposare, senza sentirsi chiamare " mamma....?" per un motivo e per l'altro, cosa che puntualmente avviene e mi fa veramente imbestialire.
Eppure li ho voluti , i miei figli, tutti. Li ho voluti, non programmati, sono venuti quando meglio andava a loro. Ma li ho desiderati, tutti! La prima volta che ho pensato di volere quattro figli avevo quattordici anni e mi stavo preparando per l'esame di terza media. Nella mia disperata condizione di primogenita studentessa secchiona, invidiavo la mia amica che aveva l'aiuto di ben tre fratelli, essendo la quarta! E in quell'occasione ho detto a me stessa" io avrò una famiglia come la sua, da grande ! " e così è stato.
Ma quanta fatica mi costa esser madre! Mi spiego meglio: quando una donna diventa madre, automaticamente mette da parte le stragrande maggioranza di se stessa per darsi completamente al cucciolo . Diventa la sua fonte di cibo, di conforto, di aiuto in ogni cosa, di guida che l'accompagna nella crescita. Così succede la maggior parte del tempo e delle volte.
Come , del resto, è giusto che sia almeno nella prima parte della vita dei figli. Poi arriva un momento in cui i figli sperimentano, ed esigono i propri spazi, le proprie idee, insomma vanno nella vita a testa alta e sicuri di se, anche grazie al lavoro che hai fatto come madre.
Ecco , in quel momento, inizi a sentire che ti sei data tutta ai tuoi figlioli e di te rimane una vaga ombra di quel che eri, di ciò che eri programmata a fare quando tu stessa eri figlia in cammino verso la vita.
Io ho sempre sentito la necessità di esprimere in qualche modo, chi sono e cosa voglio far della mia vita.
L'ho fatto sempre, e ho sempre dovuto cozzare a muso duro contro questa difficoltà di far coincidere gli aspetti di madre e di donna.
So di non essere sola in questa battaglia mostruosa.
E so anche che non c'è una ricetta magica che faccia funzionare bene le cose.
A volte ci pensano i compagni maschi, padri dei figli, a aiutare questa alchimia.
A volte ci sono le nonne benedette.
A volte ci sono le babysitter e le amiche ( che farei SANTE SUBITO) che vengono in soccorso a far stare in equilibrio le giornate di una madre.
Io devo ringraziare mille e un'amica, che in momenti diversi, in modi diversi, hanno salvato la mia salute mentale confortandomi e sorreggendomi in questo duro percorso che mi sono scelta.
In altri momenti debbo necessariamente ringraziare mio marito, che a modo suo e con i suoi tempi, ha contribuito a lasciarmi spazio e ad aiutarmi far crescere in autonomia i nostri figli.
Perchè noi mamme un pò per emulazione, un pò per educazione, un pò per cultura, tendiamo a essere le tipiche chiocce ansiose e non lasceremo mai far uscire i pulcini da sotto la nostra ala protettrice.
Da quando , da un pò di tempo in qua, posso permettermi di essere sola per qualche ora, di ascoltare il mio respiro e il mio battito del cuore, c'è una nuova Erika che esce.
L'Erika arricchita dalla fortuna di avere quattro figli e un buon marito( tutto sommato). L'Erika che ne ha imparate di lezioni di vita da poter essere ella stessa l'aiuto benedetto per alcune amiche in difficoltà.
L'Erika che si permette di scrivere quello che pensa,per star meglio e per condividere questa sensazione di pace che la pervade ,passando un paio di ore sola in casa.
L'Erika che può prendere ago e filo e creare un nuovo mondo.
Per se stessa e per la sua famiglia ingombrante.
E tutto questo perché sono rimasta un paio di ore SOLA IN CASA.
A volte basta veramente poco, no?
Per una serie di motivi tutti e quattro i miei figlioli sono via. Chi per qualche giorno, chi per qualche ora.
Questi momenti sono assolutamente godibili e rigeneranti per me.
E oggi ho sentito di venire inondata dalla calma, appena la porta si è chiusa dietro l'ultimo che è uscito.
Inondata da una doccia di luce e oro, di ossigeno puro.
Subito mi sento stupida e idiota visto che ho una moltitudine di figli, ma al tempo stesso, so che capita perchè siamo stretti, in poco spazio fisico e anche mentale.
Questa sensazione di pace, la percepisco perchè ho bisogno della mia dimensione, come il neonato ha bisogno del colostro materno per diventare forte e combattere ogni avversità. E quando sono sola in casa, da quando i ragazzi sono cresciuti un pochino, la vedo, la assaporo, la gusto questa MIA DIMENSIONE, che come un'onda del mare va e viene pulendo la spiaggia, lasciando quella schiuma e piccoli tesori , a testimonianza della sua presenza, della sua essenza.
Ho scelto e accettato, anche se non potevo conoscere ESATTAMENTE fino in fondo cosa significasse, di essere madre e moglie, ma in fondo a me stessa, nel profondo, io ho sempre avuto grandi esigenze di realizzazione come donna, forse anche troppo pretenziose, a pensarci bene.
Appena sono sola con me stessa, posso OSARE di far affiorare le mie mille attitudini e far uscire me stessa, togliermi di dosso le vesti di madre e di moglie.
Io sono assolutamente imperfetta e incostante, ma ho un'energia tale da buttar fuori che a tenerla dentro corro il rischio di far danni catastrofici.
Mi par di poter scalare le montagne , di ribaltare la casa, di fare ognuna delle mille cose che mi passano per la testa.
In effetti nel tempo che sono sola , al massimo telefono ad un'amica( l'ho appena fatto) oppure passo l'aspirapolvere. Mi concedo il divano, che per questo momento è TUTTO MIO!
Leggo, scrivo, faccio a maglia, disegno, riordino il cassetto, la scrivania, immagino , progetto la MIA CASA, chatto con qualche amico lontano...
Insomma, non è che posso fare il giro del mondo e essere a casa per cena, no?
Ma questo paio di ore tutte mie...che goduria.
Specialmente in un giorno dove le mie aspettative sono state una attimo spiazzate dagli eventi e dal fatto che siamo troppo vicino a ferragosto per lavorare sul serio.
IL mio lavoro mi piace tantissimo, magari l'ho già detto.
Mi dona tante soddisfazioni, lasciandomi molto tempo libero così da poter gestire la mia famiglia ingombrante e tutti gli altri impegni, persino qualcuna delle mie mille attitudini.
Questa dimensione è certamente quella dove mi realizzo economicamente, quanto meno.
Dalla quale vien fuori tutto il resto.
Quando sono sola in casa, posso anche riposare, senza sentirsi chiamare " mamma....?" per un motivo e per l'altro, cosa che puntualmente avviene e mi fa veramente imbestialire.
Eppure li ho voluti , i miei figli, tutti. Li ho voluti, non programmati, sono venuti quando meglio andava a loro. Ma li ho desiderati, tutti! La prima volta che ho pensato di volere quattro figli avevo quattordici anni e mi stavo preparando per l'esame di terza media. Nella mia disperata condizione di primogenita studentessa secchiona, invidiavo la mia amica che aveva l'aiuto di ben tre fratelli, essendo la quarta! E in quell'occasione ho detto a me stessa" io avrò una famiglia come la sua, da grande ! " e così è stato.
Ma quanta fatica mi costa esser madre! Mi spiego meglio: quando una donna diventa madre, automaticamente mette da parte le stragrande maggioranza di se stessa per darsi completamente al cucciolo . Diventa la sua fonte di cibo, di conforto, di aiuto in ogni cosa, di guida che l'accompagna nella crescita. Così succede la maggior parte del tempo e delle volte.
Come , del resto, è giusto che sia almeno nella prima parte della vita dei figli. Poi arriva un momento in cui i figli sperimentano, ed esigono i propri spazi, le proprie idee, insomma vanno nella vita a testa alta e sicuri di se, anche grazie al lavoro che hai fatto come madre.
Ecco , in quel momento, inizi a sentire che ti sei data tutta ai tuoi figlioli e di te rimane una vaga ombra di quel che eri, di ciò che eri programmata a fare quando tu stessa eri figlia in cammino verso la vita.
Io ho sempre sentito la necessità di esprimere in qualche modo, chi sono e cosa voglio far della mia vita.
L'ho fatto sempre, e ho sempre dovuto cozzare a muso duro contro questa difficoltà di far coincidere gli aspetti di madre e di donna.
So di non essere sola in questa battaglia mostruosa.
E so anche che non c'è una ricetta magica che faccia funzionare bene le cose.
A volte ci pensano i compagni maschi, padri dei figli, a aiutare questa alchimia.
A volte ci sono le nonne benedette.
A volte ci sono le babysitter e le amiche ( che farei SANTE SUBITO) che vengono in soccorso a far stare in equilibrio le giornate di una madre.
Io devo ringraziare mille e un'amica, che in momenti diversi, in modi diversi, hanno salvato la mia salute mentale confortandomi e sorreggendomi in questo duro percorso che mi sono scelta.
In altri momenti debbo necessariamente ringraziare mio marito, che a modo suo e con i suoi tempi, ha contribuito a lasciarmi spazio e ad aiutarmi far crescere in autonomia i nostri figli.
Perchè noi mamme un pò per emulazione, un pò per educazione, un pò per cultura, tendiamo a essere le tipiche chiocce ansiose e non lasceremo mai far uscire i pulcini da sotto la nostra ala protettrice.
Da quando , da un pò di tempo in qua, posso permettermi di essere sola per qualche ora, di ascoltare il mio respiro e il mio battito del cuore, c'è una nuova Erika che esce.
L'Erika arricchita dalla fortuna di avere quattro figli e un buon marito( tutto sommato). L'Erika che ne ha imparate di lezioni di vita da poter essere ella stessa l'aiuto benedetto per alcune amiche in difficoltà.
L'Erika che si permette di scrivere quello che pensa,per star meglio e per condividere questa sensazione di pace che la pervade ,passando un paio di ore sola in casa.
L'Erika che può prendere ago e filo e creare un nuovo mondo.
Per se stessa e per la sua famiglia ingombrante.
E tutto questo perché sono rimasta un paio di ore SOLA IN CASA.
A volte basta veramente poco, no?
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